Elon Musk e Twitter vs Mastodon e il Fediverso

Riprendo e traduco da Framablog questo articolo che prende spunto dall’offerta di acquisto di Twitter, fatta da Elon Musk, ma vuole essere soprattutto una breve introduzione all’uso di Mastodon, un social network sicuramente alternativo per struttura, funzionamento e valori.

Il testo originale si trova qui: https://framablog.org/2022/04/28/elon-musk-et-twitter-vs-mastodon-et-le-fediverse/

Come al solito, un grosso grazie a Framasoft.

Questa traduzione è distribuita con licenza Creative Commons By-SA 4.0.

Buona lettura 🙂


La potenziale acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ha preoccupato i membri di questa rete, che stanno cercando alternative e creando in massa degli account su Mastodon, nel fediverso. Non capisci nessuna di queste parole? Non c’è problema, ti spieghiamo tutto in questo articolo e nel video!

Questa notizia, che sta agitando il mondo degli affari della Silicon Valley, evidenzia una certezza che ci accompagna da anni: dietro la scelta degli strumenti digitali, c’è una scelta di società.

Twitter, la scelta del capitalismo di sorveglianza

Che questa acquisizione di Twitter da parte del miliardario conservatore venga conclusa o meno, alla fine non importa: il pericolo è sempre stato lì.

È lo strapotere dei giganti del web. È il pericolo di accumulare l’informazione e l’attenzione di centinaia di milioni di esseri umani. Quando centralizzi tutti su una piattaforma, quando uno strumento digitale può accedere al tuo cervello, allora le persone che comprano l’accesso a questi strumenti stanno comprando l’accesso ai nostri cervelli.

Accumula un accesso preciso a un numero sufficiente di cervelli e potrai manipolare una società in funzione dei tuoi interessi.

Questo è ciò che Steve Bannon ha fatto quando ha usato Cambridge Analytica e il suo sito di notizie/fake news BreitBart News per rendere virale l’estrema destra e polarizzare gli Stati Uniti (vedi l’eccellente dossier di Hacking Social su Cambridge Analytica, incluso l’articolo sul lavoro di manipolazione culturale di Steve Bannon finanziato da dei miliardari).

(Photo © Sylvain Lefevre/Getty Images)

Perché Twitter, come Facebook ma anche come Framapad, non è neutrale. Nessuno strumento è neutrale, ma questo è ancora più vero per il software, che è uno strumento complesso. Il codice è la legge, perché determina quali azioni saranno possibili o meno e quindi influenza l’esperienza che avrai quando userai questo strumento.

L’architettura del software significa (per esempio) scegliere di operare con un’unica piattaforma centralizzatrice o più istanze federate. Queste scelte architetturali determinano la politica del software, l’organizzazione sociale che induce, e quindi la scelta della società di cui è portatore lo strumento digitale su cui si trascorrono i preziosi minuti della propria vita.

Mastodon, la scelta della federazione delle libertà

Se vuoi provare un’alternativa a Twitter indipendente, resiliente e conviviale, ti consigliamo di fare dei toot su un simpatico elefante: Mastodon.

Mastodon non è una piattaforma che accentra tutte le persone, tutta l’attenzione e quindi tutto il potere (cucù Twitter 😘): è una federazione di fornitori che si collegano tra loro (un po’ come la posta elettronica).

Su Mastodon non si twitta, si fanno dei toot

Questi fornitori ospitano un’installazione del software Mastodon sul loro server: se crei un account lì, i tuoi dati saranno su quel server, in quell’host. Puoi immaginare che sia una padrona di casa che ti affitta una stanza, o uno stand alla fiera: vuoi stare con la mega padrona di casa dell’enorme fiera disumanizzata (Twitter) o con la piccola padrona di casa della piccola fiera che si è collegata con le fiere dei paesi vicini? (Mastodon)

Il tuo compito è quello di scoprire dove creare un account. Hai la scelta tra diversi fornitori di Mastodon, ognuno con diverse motivazioni, mezzi e condizioni d’uso.

  • Il vantaggio è che Elon Musk non può comprarli tutti.
  • Lo svantaggio è che devi trovare quello che ti piace.

È importante dire che il tuo account Mastodon non sarà ospitato da una mega-azienda disumanizzata che ti considera come una mucca da cui mungere dati. Le persone che forniscono Mastodon lo fanno per passione, nel loro tempo libero, ed è un lavoro!

Fare della moderazione è un lavoro come quello di ripulire dall’erba il giardino
Illustrazione de David Revoy (CC-By)

Molti fornitori avranno delle regole (moderazione, fake news, pornografia…) legate alle loro motivazioni: dovresti quindi chiederti se la loro politica di moderazione e pubblicazione corrisponde ai tuoi valori. Perché la libertà non significa un festival dell’incoerenza: se sei libero di usare Mastodon come vuoi (sul tuo server), le persone che ti offrono un account sul loro hosting Mastodon non hanno il dovere di offrirti una piattaforma… Tanto più se pensano che non ti fermerai dove inizia la libertà degli altri.

In effetti, non ci si iscrive presso un fornitore come in un ipermercato, perché non si è né clienti né prodotti.

Inoltre, è spesso richiesto (o usuale) presentarsi quando si fa domanda per entrare in un’istanza, o quando si è appena stati accettati. Quindi non esitare a includere l’hashtag #introduzione nel tuo primo post per presentarti alla comunità.

Fare i primi passi con un fornitore di hosting affidabile

Per aiutarti, ti presentiamo una selezione tra gli amici degli CHATONS. Perché questo collettivo di host alternativi si impegna ad applicare in modo concreto valori (nessun tracciamento o GAFAM, neutralità, trasparenza) che ispirano fiducia.

Ma prima di creare un account, ricorda che è sempre complicato testare un nuovo social network: devi presentarti, fare nuove amicizie, capire i codici… 🤯 Puoi immaginare che Twitter voglia tenere presso di sé lepersone, e non offrirà alcuna compatibilità, né alcun modo per trovare delle persone. In breve, Mastodon dovrebbe essere considerato come un nuovo social media, dove si inizia a costruire la propria comunità da zero.

Dirsi buon giorno è già un buon inizio quando si vuole comunicare 😉 Illustrazione CC-By SA LILA

Sii gentile con te stesso: datti tempo, e sentiti libero di tenerti parallelamente anche l’account di Twitter, almeno all’inizio. Ci sono anche strumenti che ti permettono di prendere i tuoi toot su Mastodon e copiarli sul tuo account Twitter, quindi non sarà troppo difficile mantenere entrambi gli account durante la tua transizione.

La buona notizia è che se non scegli il fornitore giusto la prima volta, non è così grave: potrai cambiare il tuo account da un fornitore all’altro. Non importa quale fornitore si sceglie. Non importa a quale istanza ti iscrivi, potrai comunicare con tutto l’universo federato (« federated universe » = fediverse : lo spieghiamo in un video qui sotto).

Non perderti il video in fondo a questo articolo, realizzato da LILA (CC-By SA)

Crea il tuo account Mastodon presso uno degli CHATONS

A Framasoft, ospitiamo Framapiaf, la nostra installazione di Mastodon. Ma ci sono già troppe persone iscritte: non accettiamo più nuovi account. Crescere indefinitamente potrebbe creare squilibri nella federazione e sovraccaricare le spalle del nostro piccolo team di moderazione!

Perché l’obiettivo è quello di mantenere le “istanze” Mastodon (questo è il nome dato al server di un provider Mastodon), su scala umana, in cui il team, le scelte, le motivazioni, ecc. ispirano fiducia. E ce ne sono molte!

Ecco quindi la nostra selezione, che non è esaustiva: ce ne sono molte altre fantastiche, e puoi trovare la maggior parte sul sito joinmastodon.org.

https://joinmastodon.org

Puoi andare da Zaclys, un’associazione della regione Franc-Comté che, per professionalizzare i suoi servizi, è diventata una società a responsabilità limitata, ma con lo stesso team e la stessa etica.

Underworld, invece, è una persona a Parigi che ospita servizi con amore, per divertimento e conoscenza, e che ti aiuta se gli offri un aperitivo 🍻

Immaeu è una piccola società di una sola persona, che non cerca di trarre profitto dai suoi servizi (ma accetta donazionio commissioni per richieste specifiche di grandi dimensioni).

G3L è un’associazione di Drôme-Ardèche che promuove il software libero. Vive principalmente di donazioni e di quote associative.

FACIL è un’associazione del Quebec che lavora per l’appropriazione collettiva dell’informatica libera. La loro istanza Mastodon ha il nome più bello del mondo: “Jasette”.

Se vuoi che installiamo la tua istanza di Mastodon in pochi click (per pochi centesimi), Ethibox è la micro-azienda che fa per te!

Infine, Chapril è lo Chaton di APRIL, l’associazione per la difesa e la promozione del software libero. Vive grazie ai contributi e alle donazioni dei suoi membri: aderisci!

Cos’è il Fediverso?

I toot di Mastodon, i video di PeerTube, gli eventi e i gruppi di Mobilizon, ecc.

Ma cos’è il fediverso? Per rispondere a questa domanda, abbiamo lavorato con l’associazione LILA per produrre un breve video in inglese (già sottotitolato in francese: aiutateci a tradurlo dall’inglese in altre lingue sulla nostra piattaforma di traduzione).

Approfittiamo quindi di questo articolo per svelare questo video, che potete condividere massicciamente attorno a voi!

CLICCA SULL’IMMAGINE O SULLA DIDASCALIA PER LANCIARE IL VIDEO

Un futuro in comune: il programma di Jean-Luc Mélenchon sul digitale

Domani, domenica 9 aprile, in Francia ci sono le elezioni presidenziali.
Jean-Luc Mélenchon, che si presenta con il simbolo dell’Union Populaire, ha pubblicato, in formato cartaceo e digitale, una quarantina di libretti tematici per presentare i punti del suo programma, tra questi ce n’è anche uno dedicato al digitale: https://melenchon2022.fr/livrets-thematiques/numerique/


Nel testo di una quindicina di pagine si parla di GAFAM, di digitale come bene comune, di difesa della privacy, di sovranità e sobrietà digitale. Molti dei temi e degli obiettivi proposti si intrecciano con quelli sostenuti in questi anni anche da Framasoft.

Insomma, secondo me una lettura molto interessante, da proporre anche ai partiti e ai politici italiani per, come si dice a Milano “faa balà l’oeucc”, cioè osservare con attenzione e imparare da quello che ci sta attorno, anche dagli amici transalpini.
Per concludere, aggiungo un link ad un analisi del libretto sul digitle fatta da Maiwann una designer membro di Framasoft: https://www.maiwann.net/blog/livret-numerique-union-pop/

Buona lettura 🙂

Come la guerra ha cambiato Rondo: dall’Ucraina un messaggio di pace e di resistenza alla guerra

In questi giorni terribili dell’invasione russa in Ucraina, ho scoperto per caso un blog che presentava un libro, Війна, що змінила Рондо (Come la guerra ha cambiato Rondo) pubblicato a Lviv nel 2015, scritto e illustrato da due artisti ucraini Romana Romanyshyn e Andriy Lesiv.

Il libro aveva ricevuto un premio speciale alla Bologna Children Book Fair nel 2015.

Ho pensato di tradurre alcune parti del post e di riproporre qui il libro che mi sembra un messaggio di pace, di resistenza alla guerra e, per quanto possibile, di speranza.

Immagini © Romana Romanyshyn and Andriy Lesiv.

Testi originali:

http://riowang.blogspot.com/2015/04/war.html (2015)
https://blog.picturebookmakers.com/post/160979819916/romana-romanyshyn-andriy-lesiv (2017)

Dopo che la guerra nel 2014 aveva investito l’Ucraina nel Donbass e in Crimea, i due autori scrivevano in una presentazione del loro libro:

“Abbiamo molte idee di libri, che sono costantemente annotate su questo foglio qui sul muro, segniamo la loro priorità con sottolineature, evidenziazioni e punti esclamativi. Il tema della guerra non è mai stato incluso in questo foglio. Abbiamo sentito parlare della guerra solo dai nostri nonni o dalle notizie di altri paesi. Tutti questi orrori erano lontani e sembravano non arrivare mai qui. Ma le cose sono cambiate in Ucraina. Sono emersi altri tipi di priorità, abbiamo dovuto ripensare i nostri valori. Improvvisamente, tutte le storie raccontate dai testimoni di altre guerre sono diventate realtà nel nostro paese. Questo libro sulla guerra riflette naturalmente gli eventi che accadono ora. Ma questo libro non è solo sulla nostra guerra in Ucraina, non contiene alcun dato o riferimento geografico ad essa. Tutto è basato su simboli semplici, come la luce e l’oscurità, i fiori e le erbacce, la carta sottile e il metallo tagliente. Il linguaggio dei simboli è un linguaggio chiaro e universale, indipendente dalla geografia”.

Romana Romanyshyn e Andriy Lesiv nel 2015

In un’altra intervista Romana Romanyshyn afferma:

“In realtà non avevamo mai progettato di creare un libro illustrato per bambini sulla guerra, ma la realtà nel nostro paese ha cambiato le cose.

Tutto è iniziato con la Rivoluzione della Dignità alla fine del 2013, poi l’annessione della Crimea nel marzo 2014 e il conflitto militare in Ucraina orientale. La guerra era iniziata. Migliaia di vittime e vite spezzate. In quel momento eravamo tutti impreparati e vulnerabili, ma determinati. Molti dei nostri amici erano mobilitati per il servizio militare.

Non potevamo rimanere calmi e dovevamo reagire in qualche modo. Spesso i genitori non sanno come spiegare ai loro figli cos’è la guerra e perché è arrivata nelle loro case. Abbiamo deciso di creare un libro illustrato che potesse essere il punto di partenza per un discorso sincero tra i bambini e i loro genitori su quello che stava succedendo. Come autori, abbiamo sentito che dovevamo essere onesti e basare la storia sulla nostra esperienza personale.”

“Prima di tutto, abbiamo sviluppato i personaggi principali…

Danko è fatto di vetro con un corpo trasparente e fragile. Volevamo mostrare la sua fragilità e sensibilità perché è esattamente come ci sentivamo noi in quel momento, di fronte alla guerra.”

“Fabian è un cane fatto di palloncini e Zirka è un uccello fatto di carta. I tre personaggi principali sono fatti di materiali così fragili. È facile far loro del male – distruggere il loro mondo.”

Abbiamo immaginato che la città di Rondo fosse piena di luce, aria fresca, cultura, felicità, gioia e musica.

“Ma un giorno, la guerra arriva in città. Nessuno se l’aspettava, nessuno sa cosa fare, come vivere e andare avanti. Per noi era molto importante mostrare come i cittadini di Rondo, di fronte a una realtà così forte e dura, non perdono la speranza e vanno avanti. Si uniscono e trovano una soluzione brillante per porre fine alla guerra e per vincere.”

“Nel nostro libro, la guerra è un personaggio: silenzioso, senza volto, senza sentimenti. Parla con il linguaggio della forza e dell’odio e non capisce nessun altro linguaggio.”

Alla fine però, il libro riflette anche l’oscurità e il dolore che il conflitto porta e le ferite che permangono a lungo dopo la sua fine: i papaveri, dalla prima guerra mondiale, sono il simbolo delle vittime della guerra.

Il libro è stato pubblicato in Ucraina, Francia, Polonia, Slovacchia, Corea del Sud, Cina e nel dicembre 2021 anche negli Stati Uniti. Chissà che non ci possa essere anche un’edizione italiana.

Quello che Framasoft vorrebbe fare con il tuo aiuto nel 2022. Quinta puntata.

Siamo arrivati finalmente alla quinta e ultima puntata della traduzione dell’articolo “Ce que Framasoft pourrait faire en 2022, grâce à vos dons ”.
La versione in podcast si può ascoltare qui: https://funkwhale.it/library/tracks/2652/

La traduzione di questo articolo è distribuita con licenza Creative Commons By-SA 4.0.

Ancora una volta, un grosso grazie a Framasoft!

Buona lettura e/o buon ascolto 🙂

Sostegno alla cultura, al software libero e ai beni comuni

Come abbiamo già spiegato, siamo attivamente coinvolti in una serie di progetti al di fuori di Framasoft.

Per esempio, sosteniamo (finanziariamente o umanamente) progetti di sviluppo informatico come la piattaforma di petizioni Pytition, il software di contabilità per la valorizzazione del volontariato Bénévalibre , l’applicazione per smartphone PeerTube Live o il plugin PeerTube Live Chat.

Sosteniamo anche l’emancipazione di alcuni dei nostri software, come Framadate o Framaforms/Yakforms, per renderli più che semplici software liberi, dei veri e propri beni comuni.

Vogliamo anche riaprire un cantiere per “dare una rinfrescata” a MyPads, il nostro plugin per organizzare i tuoi pad. Ospitiamo più di 230.000 utenti e 300.000 pad su https://mypads.framapad.org e questo numero continua a crescere. Ci sembra quindi urgente e importante correggere alcuni fastidiosi problemi.

Ma il nostro supporto non si limita al codice.

Dedichiamo anche del tempo a fornire consulenza a un certo numero di associazioni o gruppi, rispondendo alle loro varie domande sulla tecnologia digitale o sul funzionamento delle associazioni. Contribateliers, Réseau Infoclimat, l’atelier paysan, Exodus Privacy, Contribulle sono solo alcuni esempi delle organizzazioni che sosteniamo in singoli casi o a lungo termine.

Cofinanziamo e partecipiamo attivamente al lavoro di ricerca di Audrey Guélou, dottoranda all’Université de tecnologie di Compiegne, il cui argomento di tesi è “Configurazioni tecno-etiche per i social media decentralizzati e federati“, al fine di comprendere meglio questo nuovo territorio che è il Fediverso.

Nel 2022, continueremo anche la nostra partecipazione al collettivo “La Coalition – Libertés associatives“, che ha definito come mission quella di proporre strategie di lotta contro la repressione subita dal settore associativo.

Fare una donazione a Framasoft significa partecipare al sostegno e al consolidamento di iniziative esterne a Framasoft, ma con valori corrispondenti a quelli dell’associazione.

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Organizzazione di riunioni

L’attuale situazione sanitaria (sì, la pandemia globale, stiamo parlando di te) rende più difficile l’incontro fisico. Eppure è spesso durante questi incontri che si creano e si rafforzano i legami, che si esprimono i desideri, che si inventano le mobilitazioni. Senza di loro, certi progetti hanno più difficoltà ad andare avanti e soprattutto la motivazione tende a stagnare, se non a scomparire.

Non si tratta di organizzare una riunione timbrata “Framasoft” o una sfilata di relatori e relatrici, ma di proporre spazi di scambio, di faccia a faccia, di dialogo.

Vogliamo creare nuovi spazi fisici d’incontro, per facilitare i punti di contatto tra attori e attrici con competenze differenti e con esperienze particolari: persone del mondo del libero, ma anche dell’educazione popolare, della solidarietà, del riorientamento ecologico, della mediazione digitale, ecc.
I nostri mondi si parlano poco, e perdiamo l’occasione di ascoltarci, di capirci, di fare cose insieme.

Fare una donazione a Framasoft significa darsi una possibilità in più di “incrociare i flussi” tra diversi movimenti e di ampliare la capacità di mobilitazione.

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Abbiamo bisogno di soldi e quindi abbiamo bisogno di te!

Come avrete capito, i semi che vogliamo piantare nel 2022 sono numerosi e le nostre ambizioni sono grandi, considerando le ridotte dimensioni dell’associazione.

Per andare avanti, abbiamo bisogno di mezzi finanziari e speriamo che i (quasi) 20 anni di azioni dell’associazione possano dimostrare che, quando ci vengono dati i mezzi, i desideri che esprimiamo possono diventare, per voi, una realtà.

Grazie

Sosteniamo Framasoft

Quello che Framasoft vorrebbe fare con il tuo aiuto nel 2022. Quarta puntata

Per cominciare bene il 2022, ecco la quarta puntata della traduzione di “Ce que Framasoft pourrait faire en 2022, grâce à vos dons ”.
La versione in podcast si può ascoltare qui: https://funkwhale.it/library/tracks/2595/

La traduzione di questo articolo è distribuita con licenza Creative Commons By-SA 4.0.

Buona lettura e/o buon ascolto 🙂

Fare un collettivo: gli CHATONS

Il Collectif des Hébergeurs Alternatifs, Transparents, Ouverts, Neutres et Solidaires (Collettivo dei fornitori di hosting alternativi, trasparenti, aperti, neutrali e solidali) conta attualmente un centinaio di strutture distribuite sul territorio francese, con membri in Belgio, Quebec e Svizzera. Framasoft coordina e guida il collettivo dalla sua creazione alla fine del 2016 (con una dipendente che vi dedica circa il 30% del suo tempo lavorativo).

Nel 2022 vorremmo lanciare una riflessione sugli obiettivi del collettivo e sui mezzi per raggiungerli. Questo passerà attraverso l’organizzazione di un nuovo camp CHATONS nell’estate del 2022 e la continuazione del nostro lavoro di “deframasoftizzazione” del coordinamento del collettivo.

Inoltre, il contenuto prodotto e raccolto durante la formazione Emancip’Asso aiuterà anche a preparare il lavoro per un secondo modulo del MOOC CHATONS, per facilitare la nascita di Chatons (gattini) saldi sulle proprie zampe e autonomi di fronte al loro pubblico.

Fare una donazione a Framasoft significa permettere la creazione, il consolidamento e la messa in rete di strutture che offrono servizi web che rispondono a forti criteri etici.

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Condividere saperi e conoscenze: UPLOAD

UPLOAD è la nostra proposta di co-costruire con voi un’Università Popolare Libera, Aperta, Autonoma e Decentralizzata.

Di mese in mese, stiamo precisando i contorni di questo progetto. Già prefigurati dal MOOC CHATONS, dai Librecours o dal podcast UPLOAD, tutti questi esperimenti illustrano il nostro desiderio di condividere la conoscenza e l’empowerment che va di pari passo con l’acquisizione delle conoscenze.

Fare una donazione a Framasoft significa contribuire a inventare nuovi spazi per la condivisione delle conoscenze.

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Des Livres en Communs

La casa editrice Framabook è nata nel 2006, 16 anni dopo, vogliamo svilupparla ulteriormente.

Des Livres en Communs (questo sarà il nuovo nome di Framabook) intende concentrarsi sulla creazione e produzione di beni comuni culturali.

Per più di duecento anni, l’industria editoriale ha posto gli autori e le autrici in una situazione di subordinazione economica, arrogandosi tutti i diritti economici e concedendo un reddito agli autori e alle autrici solo lasciando loro una rendita legata a questa proprietà, privando il pubblico di qualsiasi accesso non retribuito o retribuito ai frutti del lavoro degli autori e delle autrici. Questi ultimi producono così un capitale che contribuisce al progresso culturale solo perché può essere sfruttato come valore di mercato monetizzato. Questo trasforma l’oggetto culturale in un prodotto industriale come qualsiasi altro, spazzando via la rilevanza dei suoi usi sociali.

La grande particolarità di questa nuova casa editrice sarà quella di riconoscere la realtà di questo lavoro a monte, pagandolo direttamente attraverso una borsa di scrittura versata agli autori e alle autrici per riconoscere più equamente il loro lavoro creativo.

Fare una donazione a Framasoft significa sostenere i creatori di opere rese disponibili come beni comuni culturali.

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)



Quello che Framasoft vorrebbe fare con il tuo aiuto nel 2022. Terza puntata

Per la fine dell’anno, ecco la terza puntata della traduzione di “Ce que Framasoft pourrait faire en 2022, grâce à vos dons ”.
La versione in podcast si può ascoltare qui: https://funkwhale.it/library/tracks/2558/

La traduzione di questo articolo è distribuita con licenza Creative Commons By-SA 4.0.

Buona lettura e/o buon ascolto 🙂

PeerTube versione 5

La versione 4 di PeerTube è stata appena sfornata, e stiamo già annunciando la nostra intenzione di lavorare su PeerTube versione 5!

In questa versione, vogliamo concentrarci sulla risoluzione di alcuni punti che generano frustrazione e lavorare al miglioramento dell’usabilità, in particolare sui moduli di caricamento dei video e di registrazione degli utenti.

Ma vogliamo anche dare più controllo sia ai gestori delle istanze che ai videomaker. Sia consentendo loro più azioni in batch (ad esempio permettendo di spostare una serie di video su un altro canale) o perfezionando gli strumenti di gestione dei file (ad esempio rimuovere la definizione da un video).

Se riusciamo a finanziare questa funzione, vorremmo anche offrire uno strumento per l’editing video (di base). Questo permetterebbe ai videomaker , per esempio, di tagliare alcuni secondi all’inizio o alla fine di un video direttamente in PeerTube.

Infine, vogliamo anche migliorare le capacità di sincronizzazione tra YouTube e PeerTube. Questa possibilità esiste già, ma solo dalla riga di comando. Quindi vogliamo fornire un’interfaccia all’interno di PeerTube che replichi automaticamente tutti i video da un canale YouTube a un canale PeerTube.

Fare una donazione a Framasoft significa sostenere lo sviluppo di un’alternativa a YouTube libera, decentralizzata e federata, per riprendere il controllo sui tuoi video

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Mobilizon versione 3

Mobilizon, come PeerTube, ha appena avuto un un nuovo aggiornamento. E non vediamo l’ora di proporti una nuova versione importante nel 2022.

Per darti una piccola anteprima di quello che abbiamo in programma: sviluppo di uno strumento di ricerca globale multi-istanza, basato sul modello SepiaSearch; riprogettazione della homepage dell’istanza; creazione di una nuova vista “Mappa” per visualizzare e cercare eventi su base geografica; uno strumento di importazione da Meetup e Facebook e molto altro ancora!

Fare una donazione a Framasoft significa sostenere la nascita di un’alternativa agli eventi e ai gruppi di Facebook etica e rispettosa della tua privacy.

CC BY David Revoy (fonti)

Un Framanifesto per riaffermare le nostre scelte

Framasoft sta lavorando alla stesura del suo manifesto dal 2019.

Nel 2022, vogliamo completare questo lavoro e pubblicare questo importante testo non solo per noi, ma anche per voi, perché chiarisce lo scopo dell’associazione. Definirà anche il quadro delle nostre azioni e i valori che sono alla base della nostra identità.

Fare una donazione a Framasoft significa sostenere diverse decine di progetti portati avanti da un’associazione con molteplici sfaccettature tecniche, politiche ed esplorative.

Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Quello che Framasoft vorrebbe fare con il tuo aiuto nel 2022. Seconda puntata

Seconda puntata della traduzione di “Ce que Framasoft pourrait faire en 2022, grâce à vos dons ” , la versione in podcast si può ascoltare qui: https://funkwhale.it/library/tracks/2518/

La traduzione di questo articolo è distribuita con licenza Creative Commons By-SA 4.0.

Buona lettura e/o buon ascolto 🙂

Framasoft e le associazioni

Prima di tutto, ed è senza dubbio uno dei punti principali, nel 2022 vogliamo presentare una nuova linea d’azione, che si estenderà poi su diversi anni.

Come abbiamo detto diversi anni fa, “Degooglizzare non è sufficiente“. La nostra visione decisamente politica di un digitale emancipatore non può esistere e non avrebbe senso al di fuori di altre lotte. Le lotte per più giustizia e uguaglianza, e quindi meno monopolio e dominio, si intrecciano, si uniscono e si completano a vicenda.
“Nessuna società libera senza software libero” è per noi una convinzione. Ma questo non significa che una società in cui il software libero ha “vinto” sia sufficiente a fornire le condizioni per una società libera.

A Framasoft, stiamo attenti a non esaurirci (troppo), per evitare il burnout del militante. Abbiamo quindi scelto di agire essenzialmente dove ci sentiamo forti: nel digitale. Ma questo non significa che ignoriamo altre lotte.

Ora, una delle preoccupazioni che abbiamo individuato è che chi agisce “per un mondo migliore” spesso lo fa in ambienti associativi che hanno poche risorse, con culture digitali eterogenee, e utilizza massicciamente gli strumenti dei GAFAM (che, bisogna ammettere, sono molto efficaci).

Nel 2022 vogliamo perciò avviare una serie di progetti rivolti in particolare alle comunità associative, militanti o che operano per il progresso e la giustizia sociale [N.d.t.: su Wikipedia non c’è l’articolo in italiano, ho inserito il link a quello in inglese].

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Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Nextcloud, una suite di software di cui dotare le associazioni

Ci stiamo girando intorno da diversi anni, ne avevamo parlato nel 2019, poi nel 2020, ma chiaramente la pandemia ha limitato l’energia che potevamo mettere in questo progetto.

Nextcloud, di cui è stata appena rilasciata la versione 23, è un’eccellente suite di software per gestire file, calendari, contatti, scrittura collaborativa, ecc. Tuttavia, molte associazioni usano Google Docs, Dropbox & co. In primo luogo, perché Nextcloud non è molto conosciuta(è normale, le risorse per il marketing non sono le stesse). In secondo luogo, perché l’ergonomia di Nextcloud può essere spesso migliorata (ad esempio, condivider un file non è facile, anche se è una funzione di base). Infine, trovare il provider “giusto” che ti offra un’istanza Nextcloud affidabile che corrisponda ai tuoi bisogni e ai tuoi mezzi rimane relativamente complesso (anche se molti Chatons offrono questo servizio.
Ciao amici di IndieHosters o di Zaclys 👋 )

Nel 2022 vogliamo lavorare per rendere Nextcloud più semplice e accessibile a tutti. Sia migliorando il software, ma anche la sua notorietà o la sua documentazione. Infine, cercheremo di proporre un’offerta dedicata in particolare alle associazioni.

Fare una donazione a Framasoft significa anche darci i mezzi per facilitare l’adozione di Nextcloud.

Emancip’Asso per una coerenza digitale

Questo progetto è nato da un’osservazione condivisa con i nostri partner e amicie amiche di Animafac: anche se sempre più organizzazioni stanno diventando consapevoli della necessità di rendere i loro strumenti digitali coerenti con i loro valori, hanno però poche energie e competenze interne per intraprendere questo processo. Oltre a questo, poche strutture sono attualmente in grado di guidare e orientare realmente le associazioni nella loro transizione verso il digitale libero.

Lobiettivo principale del progetto Emancip’Asso è quello di fornire alle associazioni degli operatori in grado di accompagnarle nel loro processo di “liberazione dai GAFAM.

Vorremmo offrire un programma di formazione agli operatori che offrono servizi e supporto specifici alle associazioni. Questo perché queste strutture siano in grado di identificare i bisogni di un’organizzazione per farsene carico nella loro totalità, sia che si tratti di hosting, di gestione dei servizi informativi, di installazione di particolari software liberi o di fornire supporto tecnico o formazione.

Questo ci richiederà tempo ed energia, ma siamo convinti che l’offerta di supporto professionale sia uno dei punti deboli del settore dell’associazionismo libero, e che ci sia la necessità di moltiplicare e rafforzare gli operatori in grado di soddisfare questo bisogno.

Fare una donazione a Framasoft significa anche aiutarci a sostenere chi offre supportoalla degooglizzazione delle associazioni.

Un osservatorio sulle pratiche digitali libere

La missione di questo osservatorio sarà quella di studiare i cambiamenti negli usi digitali delle associazioni.

Attraverso inchieste, analisi (coinvolgendo il più possibile utenti, designer, ricercatori, partner delle associazioni, ecc.), vogliamo capire meglio gli strumenti, le abitudini, le esperienze delle persone che usano il software libero. O meglio capire perché non lo usano!

Infatti, per rispondere in modo adeguato alle esigenze dei due progetti precedenti, dobbiamo definire e quantificare nel modo più oggettivo possibile quale software libero viene usato, per quali motivi, con quali difficoltà, ecc. Insomma, cosa “funziona”? Cosa non funziona? E soprattutto, perché?

Fare una donazione a Framasoft significa aiutare a spiegare e arricchire la nostra comprensione delle pratiche associative libere.

Continua/À suivre 🙂

Quello che Framasoft vorrebbe fare con il tuo aiuto nel 2022. Prima puntata

Anche quest’anno approfitto delle vacanze di Natale per pubblicare la traduzione dei programmi di Framasoft per il 2022, l’articolo originale si può leggere su Framablog: https://framablog.org/2021/12/08/ce-que-framasoft-pourrait-faire-en-2022-grace-a-vos-dons/

Come ho già fatto l’anno scorso, seguendo il format traduction-feuilleton 🙂 pubblico la traduzione a puntate, accompagnata dalla versione in podcast, la prima puntata si può ascoltare qui: https://funkwhale.it/library/tracks/2510/

La traduzione di questo articolo è distribuita con licenza Creative Commons By-SA 4.0.

Come sempre, un grosso grazie a Framasoft per tutto il lavoro di questi anni e anche dei prossimi 🙂

Sono molto gentili a Framasoft, ma perché dovrei fare una donazione?“.
È una buona domanda, e ti ringraziamo (sì, sinceramente) per averla posta 🙂

In primo luogo, perché questa è una domanda legittima. Il tuo denaro è prezioso e, vista l’incertezza del futuro, merita di essere speso o investito in modo utile.

In secondo luogo, perché Framasoft è un’associazione che può agire solo grazie alle tue donazioni. Ti dobbiamo quindi la massima trasparenza sulle iniziative che abbiamo fatto e su quelle future.
Le tue donazioni sono una ricompensa per il lavoro che abbiamo fatto e anche un incoraggiamento per i progetti futuri.

Dal 12 ottobre, ti abbiamo presentato una selezione di quello che Framasoft, grazie alle tue donazioni ha realizzato negli ultimi mesi.

Framasoft non è solo”Per l’autunno del 2021, ogni settimana vorremmo farti scoprire un nuovo aspetto delle azioni realizzate da Framasoft. Queste azioni sono finanziate dalle tue donazioni (66% esenti da tasse, solo in Francia però), puoi trovare un riassunto completo, sotto forma di carte da scoprire e cliccare, sul sito Soutenir Framasoft.

➡️ Leggi questa serie di articoli (ottobre – dicembre 2021)

Illustrata attraverso delle carte, questa campagna ci ricorda che Framasoft non è solo Framapad, Framadate, PeerTube o Mobilizon, ma ci sono decine di progetti paralleli, ognuno dei quali va avanti al proprio ritmo, tutti nella stessa direzione: ridarti il potere sul  digitale.

Quello che questa campagna non ha ancora rivelato è cosa intendiamo fare nel 2022, se ce ne darai i mezzi.

Qui di seguito (nella prossima puntata) vogliamo presentarti queste intenzioni.


Illustrazione CC BY David Revoy (fonti)

Progetto Adalgisa: una mappa di percorsi ciclo-pedonali per promuovere una mobilità sostenibile

L’Adalgisa senza fretta
va a Cusano in bicicletta.

Come nasce il progetto Adalgisa

L’idea di creare una mappa interattiva usando uMap mi è venuta nel giugno scorso ed è nata dal fatto che da settembre la nostra scuola, l’IIS Carlo Emilio Gadda di Paderno Dugnano avrebbe avuto una sede staccata a Cusano Milanino. Tra le due sedi meno di tre chilometri di distanza: mi sembrava una buona occasione per fornire ai nuovi studenti e a quelli che dovevano spostarsi una mappa che mettesse in rilievo i percorsi ciclo-pedonali tra le due scuole, ho pensato poi di aggiungere anche le biblioteche e le stazioni delle ferrovie Nord Milano che costituiscono l’asse del trasporto pubblico tra le due località.

Mappa del progetto Adalgisa : percorsi ciclo-pedonali tra Paderno Dugnano e Cusano Milanino
Clicca sull’immagine per aprire la mappa

Ma che nome è?

Insieme all’idea è nato anche il nome del progetto, all’apparenza misterioso: “Progetto Adalgisa”. In realtà è la ripresa del titolo di uno dei racconti più conosciuti di Carlo Emilio Gadda, “L’Adalgisa” appunto, pubblicato nel 1944 all’interno della raccolta L’Adalgisa. Disegni milanesi.

Chi volesse avventurarsi nel testo di Gadda e far la conoscenza anche del suo bellissimo dialetto milanese lo può trovare online a questo link:

http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/resources/fiction/laparco2.php

Un piccolo saggio della lingua di Gadda

Insieme al titolo sono spuntati inaspettati anche i due ottonari che aprono questo post 🙂

La mappa dei percorsi ciclo-pedonali

La mappa, che si può trovare a questo indirizzo:

http://u.osmfr.org/m/635446/

era stata pensata per le attività di accoglienza rivolte alle classi prime, ma si può usare a scuola ed anche in altri contesti come strumento di informazione per promuovere l’uso della bicicletta e più in generale una mobilità più sostenibile.

Selezione_594 È una mappa interattiva, perciò cliccando sulle diverse icone ed etichette presenti compaiono delle informazioni che sono state inserite (testi, link, immagini, video).


Selezione_597  Ma è anche una mappa “sfogliabile” costruita su livelli sovrapposti: cliccando sul pulsante dei livelli (nel menu a sinistra) si può scegliere quali informazioni visualizzare, selezionando ad   esempio il livello delle scuole, quello delle biblioteche, dei percorsi ciclo-pedonali o tutti e tre insieme.Selezione_598

La mappa è un piccolo esempio delle funzioni e delle potenzialità di uMap, nel corso del suo sviluppo si è un po’ allargata e adesso comprende alcuni percorsi ciclo-pedonali anche dei comuni vicini (Bresso, Cinisello, Cormano, Senago) e naturalmente può essere integrata e completata con altre informazioni.

uMap il software libero per creare mappe interattive personalizzate

La mappa di Progetto Adalgisa è costruita con il software libero uMap che permette di creare mappe interattive personalizzate, si tratta di un’applicazione web che si basa sulle mappe di OpenStreetMap, l’alternativa libera e collaborativa a GoogleMaps, offre la possibilità di inserire nella mappa informazioni anche in formato multimediale (audio, video, immagini), può essere utilizzata per diverse attività didattiche o di formazione come mappatura di un territorio, percorsi per uscite didattiche, cacce al tesoro ecc.
Anche Framasoft mette a disposizione in rete un’istanza di uMap: Framacarte.

L'home page di http://umap.openstreetmap.fr/it/

Durante l’estate ho tradotto alcuni tutorial che contengono tutte le istruzioni necessarie per costruire delle mappe interattive con uMap, a questo indirizzo trovate un articolo introduttivo con l’elenco dei tutorial e alcuni esempi di mappe: https://nilocram.wordpress.com/2021/07/12/umap-un-software-libero-per-creare-mappe-personalizzate/.

I tutorial sono disponibili sia in formato .pdf: dgxy.link/uMap-pdf

che come “bouquet” di link in formato .html: dgxy.link/uMap.

Ora i tutorial si trovano anche su Wikibooks grazie all’infaticabile Paolo Mauri che ha trascritto i primi otto e ne ha tradotto un nono:

https://it.m.wikibooks.org/wiki/Umap_guida_all%27uso

Spread the word

La mappa è un primo contributo per sviluppare sul territorio delle iniziative che promuovano la mobilità sostenibile e verrà inviata alle scuole, alle biblioteche e alle amministrazioni locali del territorio.

Sono molto gradite osservazioni e critiche e anche indicazioni su altri percorsi/informazioni che possano completarla. I dati contenuti nella mappa sono a disposizione di chi volesse riprenderla o rielaborarla.

Se potete, diffondete questo post e segnalatelo a chi potrebbe essere interessato a costruire delle mappe personalizzate e a promuovere il software libero e una mobilità sostenibile.

Pedalando con l’Adalgisa 🙂

Un grazie anche al mio caro collega Maurizio del team digitale del Gadda che, ai miei ottonari, ha aggiunto i suoi settenari:

L’Adalgisa che ostenta
la sua bici a Cusano
non è certo da meno
a Paderno Dugnano.
Se poi lesta pedala
anche sino a Cormano
scopre assai più vicino
ciò che crede lontano.

Pedalate piano 🙂

Pubblicare una mappa e controllarne l’accesso

Ultima traduzione dei tutorial su uMap pubblicati sul wiki di Carto Cité, in questo mese e mezzo delle vacanze estive sono stati tradotti e pubblicati 9 articoli. Non male 🙂
Spero possano essere utili a una più larga diffusione di uMap che continuo a pensare sia un ottimo strumento da utilizzare anche a scuola.
Anche se il programma nelle sue funzioni essenziali si capisce, la traduzione italiana dell’interfaccia di uMap è ancora da precisare e completare in diversi punti, spero ci sarà modo e tempo per farlo.

Ancora una volta un ringraziamento ad Antoine Riche, l’autore di questi tutorial.

Buon divertimento con uMap 🙂


Cosa impareremo

  • Inserire una mappa in una pagina HTML
  • Pubblicare una mappa su WordPress
  • Adattare le funzioni della mappa
  • Definire chi può vedere o modificare la mappa

Andiamo per gradi

1. Inserisci una mappa in una pagina HTML

icona_condividi Nel tutorial Come consultare una mappa uMap abbiamo visto che il menu di condivisione consente di incorporare una mappa in iframe, senza fornire ulteriori dettagli. Vediamo come si fa.

Un iframe è un tag del linguaggio di marcatura HTML che consente di incorporare (embed) il contenuto di una pagina Web in un’altra pagina Web. In realtà è molto semplice e abbiamo già utilizzato questo meccanismo per incorporare un video nel tutorial Creare finestre pop-up multimediali.

export-iframeEcco i passaggi da seguire:

  1. apri il pannello Includi e condividi questa mappa

  2. copia tutto il testo sotto Includi la mappa (suggerimento: posiziona il cursore sul testo quindi usa le scorciatoie Ctrl + a per selezionare tutto quindi Ctrl + c per copiare la selezione)

  3. incolla il testo copiato nel codice sorgente del file HTML in cui vuoi incorporare la mappa (scorciatoia da tastiera: Ctrl + v)

Ecco un esempio minimalista di un file HTML in cui è stato incorporato l’iframe di una mappa uMap:

<! DOCTYPE html> 
<html> 
    <head> 
        <title> Esempio di mappa uMap incorporata in una pagina web </title> 
        <meta charset = "UTF-8"> 
    </head> 
    <body> 
        <div> 
            <h1> La mappa del festival </h1> 
            <iframe width = "100%" height = "300px" frameBorder = "0" src = "https://umap.openstreetmap.fr/fr/map/festival-des-3-continents_26381 ? ScaleControl = false & minimappa = false & scrollWheelZoom = false & ZoomControl = true & AllowEdit = false & moreControl = true & searchControl = null & tilelayersControl = null & embedControl = null & datalayersControl = true & onLoadPanel = caption & captionBar = false "> < / iframe> 
            <p> <a href =" http://umap.openstreetmap.fr/ fr / map / festival-des-3-continents_26381 "> Visualizza a schermo intero </a> </p> 
            <p> Questa mappa è offerta da Carto'Cité :-) </p> 
        </div> 
    </ body> 
</html>

Ecco la mappa incorporata in questa pagina, utilizzando le opzioni di esportazione di default:



Ovviamente questo presuppone la conoscenza di un po’ di HTML e di avere un server su cui pubblicare un file del genere. Ma il principio è stabilito e non è così complicato. Ora diamo un’occhiata a un caso più comune.

2. Pubblica una mappa su WordPress

La pubblicazione di una mappa su un sito WordPress funziona come sopra, copiando il codice HTML dall’iframe nell’editor di WordPress. Però è necessario utilizzare l’editor di testo (scheda Testo) e non l’editor visuale.

Pubblica la pagina e il gioco è fatto!

Nota bene: i siti su https://wordpress.com per ragioni di sicurezza non permettono di incorporare iframe. 
È perciò impossibile pubblicare una mappa uMap su questi siti.

3. Adattare le funzionalità della mappa

La mappa incorporata sopra non è molto pratica: la sua altezza è insufficiente e il pannello laterale è solo parzialmente visibile. I pulsanti disponibili a sinistra non sono necessariamente adatti, ad esempio non vogliamo inserire il selettore di livelli.

La scheda Opzioni di esportazione iframe ti consente di controllare tutto questo. Alcune di queste opzioni corrispondono alle opzioni dell’interfaccia viste nel tutorial Come modificare e personalizzare una mappa di uMap. Tutto quello che devi fare è attivare queste opzioni per il codice di importazione dell’iframe da modificare. Una volta scelte le opzioni, copia questo codice e poi incorporalo nella tua pagina web.

opzioni_esp_iframe Le prime opzioni sono specifiche per l’esportazione in iframe e meritano di essere commentate:

  • la larghezza del 100% permette di utilizzare tutta la larghezza disponibile della pagina. Puoi impostare una larghezza fissa sostituendo il testo con una larghezza in pixel, ad esempio 800 px

  • il collegamento “schermo intero” indica il collegamento Visualizza a schermo intero sotto la mappa. Ciò consente all’utente di visualizzare la mappa uMap come l’abbiamo vista finora.

  • L’opzione Vista attuale anziché vista predefinita consente di applicare all’esportazione la posizione corrente e il livello di zoom della mappa. Questa opzione è ad esempio interessante per produrre più zoom della stessa mappa.

  • L’opzione Mantieni i livelli attualmente visibili consente di scegliere i livelli inclusi nella mappa esportata. Questa opzione è utile per produrre più schede per più profili utente.

  • Abilitare lo zoom con la rotella non è molto adatto se la mappa è incorporata in una pagina lunga, che gli utenti faranno scorrere con la rotella: una volta raggiunta la mappa, la pagina non scorrerà più e la mappa si rimpicciolirà. Niente di grave, ma questo comportamento può sorprendere.

Ad esempio, ecco la stessa mappa di cui sopra, con una vista e una scelta di livelli diverse e la maggior parte delle opzioni disabilitate. È possibile spostare la mappa ma non ingrandire o modificare i livelli.

4. Definisci chi può vedere o modificare la mappa

umap_edit_rights Il pulsante Cambia permessi ed editor dà accesso al pannello aggiorna autorizzazioni. Questo permette di controllare, per ogni mappa, chi può vederla e chi può modificarla.

cambia_permessi Quando crei una mappa, questa è visibile nel tuo catalogo mappe il cui indirizzo è http://umap.openstreetmap.fr/fr/user/<tuo-account>/: è selezionata l’opzione Chiunque (pubblico) dal menu a discesa Chi può vedere. Le altre opzioni di questo menu sono:

  • chiunque abbia il link: la mappa non compare più nel tuo catalogo, ma le persone che ne conoscono il link possono visualizzarla.

  • solo autori: solo le persone che hanno il diritto di modificare la mappa, e identificate come tali, possono consultare la mappa. A chiunque altro sarà negato l’accesso. Non utilizzare questa opzione se stai incorporando la mappa in un iframe.

Quando crei una mappa, solo tu puoi modificarla. Puoi invitare altri utenti a modificarlo selezionando l’opzione Solo gli editor possono fare modifiche nel menu Chi può modificare, quindi inserendo il nome dell’account degli utenti invitati uno per uno nel campo Editor della mappa.
Il nome di ciascun utente viene aggiunto dopo questo campo.

L’opzione Chiunque può modificare è utile per creare una mappa in maniera collaborativa.

Nota bene: uMap non permette a più editor di modificare la mappa contemporaneamente. Il programma ti avvisa quando l’operazione Salva rischia di cancellare le modifiche di un altro utente, devi scegliere tra le sue modifiche, confermando  Salva o le tue, annullando le sue. Se più editor lavorano a una stessa mappa devono accordarsi prima di modificare la mappa.

Infine puoi trasferire la proprietà di una mappa ad un altro utente: cancella l’attuale proprietario (tu) cliccando sulla crocetta a destra del campo Proprietario della mappa, quindi inserisci il nome dell’account dell’utente a cui stai cedendo la mappa.

Facciamo il punto

In questa fase sappiamo creare una mappa strutturata con contenuti multimediali, sappiamo pubblicarla e incorporarla in una pagina web, sappiamo anche modificarla in modo collaborativo. Presto potremo passare al livello avanzato, dove impareremo come importare dati in una mappa ed esploreremo le capacità di apertura di uMap.

Ma prima di questo, finiremo il livello intermedio occupandoci del caso dei poligoni